domenica 25 ottobre 2015

Tortelli di farro con lampuga, gamberi e zucca rossa, su letto di crema di patate!


E non esiste cena, per amici e con amici, senza aver avuto la super visione di Maurizio.... ma forse super visione è riduttivo a dire il vero, diciamo pure che magari parto da qualcosa per finire ad un'altra ma l'approvazione e il completamento dove essere quella dello "Chef", senza il quale oramai, non mi lascio sfuggire cene o pranzi particolari e ai quali tengo!

Il cibo si sà, è convivialità, condivisione, passione ...... è proprio davanti al cibo che si fanno i più bei discorsi e sono semplici ingredienti che possono fare i più bei piatti. In testa mi frullava l'idea del pesce, del farro e volevo a tutti i costi fare i miei primi tortelli. 

Non so se i miei tortelli possono entrare nella categoria dei "più bei piatti", ma (a parte un pò di sale) ritengo di poter dire che hanno stupito, tanto da non far desistere i miei commensali, dopo un buon antipasto ed ancor prima di un buon secondo, a fare il bis !
Ciò significa che, nonostante il gusto nuovo  ed una presentazione che poteva apparire solo d'effetto, i miei ospiti hanno gradito davvero, apprezzando ciò che probabilmente si mangia spesso, ma trasformato in un  piatto nuovo, colorato e coreograficamente un bel vedere per gli occhi.

Vero è che l'idea parte da me, approda da Maurizio e insieme trasformiamo, ma è ancor più vero che il bello e il buono va condiviso per chi vuole cimentarsi e magari far bella figura durante una cena e sono proprio le idee innovative che potrebbero stupire e io almeno ci provo!

E allora vi racconto i miei tortelli.

Con questa ricetta partecipo al programma di affiliazione


Il mio Programma di affiliazione


PER L'IMPASTO DEI TORTELLI AL FARRO
300 gr di farina di farro
3 uova
1 cucchiaio di olio evo
pochissimo sale 

PER IL RIPIENO 
3 filetti di lampuga (o capone)
qualche gambero bianco 
150 gr circa di zucca rossa già al netto 
1 cipolla media 
poco vino bianco secco
cannella in polvere un pizzico
olio evo

PER LA CREMA DI PATATE 
 3 patate lesse
latte q.b.
sale e pepe 



PROCEDIMENTO
Intanto la sera prima prepariamo il condimento per fare il ripieno. 
Tagliamo a cubetti il pesce lampuga (o capone che dir si voglia). Sgusciamo i gamberi e tagliamo anche questi, aggiungendoli alla lampuga


Tagliamo a cubetti anche la zucca rossa 

Facciamo soffriggere la cipolla in olio evo. Facciamola dorare. Aggiungiamo la zucca e saltiamo per qualche minuto. Saliamo e pepiamo (il pepe è facoltativo). 
 Copriamo, abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere la zucca.
Quasi a cottura ultimata, aggiungiamo il pesce, mescoliamo con cura il tempo necessario per far amalgamare gli ingredienti e versiamo 2 dita di vino bianco che lasceremo sfumare. Spolverizziamo con un pizzico di cannella. Spegniamo e copriamo per una decina di minuti senza toccare il condimento. A questo punto mettiamo il condimento cotto e profumato a colare in una garza e dentro al frigo, perchè per il ripieno ci servirà averlo ben asciutto.

Attenzione a non buttare  il sughetto ottenuto dalla colatura, aggiungetelo all'acqua di cottura dei tortelli che adesso andremo a formare.


Prepariamo la pasta con gli ingredienti indicati impastando bene fino ad ottenere un panetto liscio e compatto, avvolgete in un panno e lasciate riposare 10/15 minuti circa

Con l'aiuto della sfogliatrice , girando la manopola sul numero 7/8 (comunque molto fine) cominciamo a stendere la pasta ottenendo delle strisce

Con un coppapasta quadrato e di misura medio/grande, otteniamo dei quadrati di pasta




Al centro di ciascun quadrato mettiamo un cucchiaino di condimento e spennelliamo i bordi con acqua 


Formiamo un triangolo facendo attenzione che i bordi si siano ben saldati quindi pressiamo un pò 

Ora prendiamo i due estremi in basso e tiriamoli in giù fino ad unirli (e se necessario bagniamoli per attaccarli)
Ecco formato il tortello

Mettiamo i tortelli a riposare su un vassoio coperto con uno strofinaccio pulito e spolverizzato di farina


Copriamoli con un altro strofinaccio pulito


Prepariamo la crema di patate:
Lessiamo le patate e schiacciamole con lo schiacciapatate. Mettiamole in un pentolino con del latte (poco) sale e pepe. Formiamo la crema, mescolando di continuo e aggiungendo il latte man mano fino ad ottenere una crema della consistenza di una besciamella.

Ora cuociamo i tortelli in acqua salata (e con l'aggiunta del sughetto ottenuto dalla colatura del condimento - ricordate??? - ). Buttiamo i tortelli non appena l'acqua bolle, lasciandoli per pochi minuti.
Prepariamo i piatti con la crema di patate (calda).
Usciamo i tortelli cotti dall'acqua di cottura e coliamoli bene con una schiumarola e con molta delicatezza. Adagiamoli sulla crema di patate ....... e .....

Buon appetito 



Ho decorato con gocce di gelatina di melagrana (fatta qualche giorno prima), che ha conferito al piatto pochissima dolcezza, per nulla stucchevole che bene si è sposata nell'insieme e d'effetto a guardarsi. 

Non lasciatevi confondere, i passaggi sembrano tanti, ma in realtà è sempre tutto più semplice di quel che si possa immaginare!!!

E se siete arrivati fino a qui, vale la pena almeno provare .... so che riuscirete

Baci a tutti, Enza!! 

lunedì 19 ottobre 2015

La Frutta di Martorana !


Ecco uno di quei casi in cui ti senti in difficoltà di fronte all'invito di un'amica che ti invoglia a fare la "martorana" ...."Enza, la facciamo la martorana adesso che si avvicinano i morti ?"  ..."ehmm, Tiziana, si..... ma io la martorana non l'ho mai fatta...." - .....a questo punto senti nella voce della tua interlocutrice lo sgomento e la delusione di colei che credeva che costei sapesse far tutto.
Ci sta però, voi che dite? Apri il blog e vedi ricette con lievito madre, collaborazioni con lo "Chef", ricette tradizionali, pasta di zucchero e dolci, dolcini e dolcetti a più non posso e......  sentire con le proprie orecchie che una foodblogger, Palermitana vera, non aveva mai fatto la martorana ....... mammammiachedelusioneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee  !!!!!


E certo, Tiziana aveva ragione e a questo dovevo riparare, quindi non mi tirai indietro, del resto Tizy avevo già fatto la sua prima martorana, quindi sapeva da dove cominciare ero io quella rimasta indietro e dovevo recuperare, per cui dissi.... "si, non l'ho mai fatta, ma c'è sempre una prima volta.... facciamola dai, tu hai la ricetta e già l'hai fatta, ti vengo dietro e qualcosa verrà fuori!"

Ora, qui il problema è uno e solo uno.... si parla di gusti esigenti e quando si dice "martorana" si vuole la frutta di pasta di mandorle dove le mandorle vere si devono sentire non dove vedi frutti bellissimi ma con un gusto troppo zuccheroso e dove si trova anche farina  negli impasti!


Chi mi conosce lo sa, cerco l'eccellenza in ciò che faccio e se di mandorle dobbiamo parlare per sentirle al palato, è proprio da quelle che dobbiamo partire, per questo proposi a Tiziana di fare due impasti, uno con la farina di mandorle e uno partendo dalle mandorle fino a farle diventare i nostri "dolcetti dei morti".... LA FRUTTA DI MARTORANA , appunto, ed è questa ricetta che vi darò!!!

Con questa ricetta partecipo al programma di affiliazione 

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INGREDIENTI:
500 gr di mandorle pelate
500 gr di zucchero a velo
25 gr di glucosio (ma qualcuno mi ha suggerito miele doc siculo e direi che è anche meglio)
qualche goccia di aroma di mandorla
acqua q.b.
colori edibili per colorare e decorare


PROCEDIMENTO
In un robot da cucina, alla massima velocità,  tritate le mandorle fino a ridurle in farina.Se preferite sentire anche i pezzetti di mandorla al palato, fate in modo di tritare in modo un pò più grossolano, quindi decidete voi come dovrà risultare la farina di mandorle tritate.
Ora aggiungete lo zucchero a velo, il glucosio e qualche goccia di aroma di mandorle. 
Date una prima amalgamata dentro il robot, aggiungendo acqua tanto quanto basta a dare un pò di umidità all'impasto e poterlo compattare,  poi finite l'impasto a mano. Gli ingredienti dovranno amalgamarsi bene tra loro e l'olio rilasciato dalle mandorle, farà in modo che l'impasto risulti compatto, omogeneo e liscio (in foto i due impasti: a sinistra quello con farina di mandorle a destra quello con le mandorle tritate;sembrano uguali e in foto non si vede molto, ma c'è differenza di colore tra i due impasti ... quello di mandorle tritate è leggermente più scuro)


Lasciate riposare per 20/30 minuti circa. 
Poi prendete dei piccoli pezzi di pasta di mandorle e, con l'aiuto della pellicola, fate i fruttini con le formine adatte per la martorana oppure fate direttamante a mano  ..... (io ho cercato di fare del mio meglio sia con le formine, che a mano; ho realizzato a mano limoni e mandarini,  che sono semplici da realizzare)


Ecco le mani di Tiziana all'opera .....



Finite tutto l'impasto e lasciate asciugare i fruttini all'aria, per 24 ore circa.


A questo punto, con colori edibili, coloriamo e decoriamo i fruttini, con calma e pazienza e soprattutto cercando di avvicinarsi il più possibile ai colori della frutta vera ......





Lasciate asciugare il colore applicato e poi  fissatelo con gommalacca per alimenti o chiedete al fornitore il prodotto per lucidare la frutta di martorana ( ma il mio suggerimento è quello di lucidare con rum e zucchero a velo o rum analcolico che è molto denso e si presta bene per questo tipo di lavori)






Ora, non è che avessimo grandi aspettative da questo lavoro (per me poi la prima volta in assoluto) , i nostri fruttini non sono perfetti ne bellissimi, ma hanno un loro perchè e come prima volta ci riteniamo soddisfatte e devo ammettere che in effetti, realizzarla a casa davvero si può e il suo gusto è assolutamente diverso rispetto a quello che oramai in molte pasticcerie spacciano per pasta di mandorle, ma che in realtà è un impasto di zucchero!


Tiziana grazie.....!!! Senza la tua spinta non avrei neanche pensato di fare la Martorana; mi sono divertita, è stata una bella esperienza e passare delle ore in tua compagnia è stato davvero piacevole ! Ora dimmi, a quando la prossima ???? 

Bacia a tutti, Enza!!!




giovedì 15 ottobre 2015

INVOLTINI DI MANZO CON NOCI E RADICCHIO SU VELLUTATA DI MAIS !


.... E capita anche, in un pomeriggio qualsiasi, che ti ritrovi in chat con Maurizio, a chiedere istruzioni per qualcosa di particolare..... chiedi dettagli, magari cerchi di capire se hai fatto bene o male una ricetta di cui hai già chiesto istruzioni, cerchi di capire dove hai sbagliato, un ingrediente dietro l'altro e all'improvviso ti ritrovi a parlare di qualcosa che proprio in conto non c'era messo !!!
"Ho una ricetta..... la vuoi???"  ..... e voi che pensate, che io dica di no o che mi faccia pregare?!?!?!?

Ma sapete qual'è la cosa più straordinaria??? Che con Maurizio spesso è così, parli di una ricetta e finisci per elaborarne un'altra! 
Parlavamo di cibo, si, ma non di quello di cui vi parlerò in questo post, tutt'altra roba, solo che, all'improvviso, ebbe l'ispirazione e dal nulla creò questa meraviglia di ricetta. 



Potrebbe sembrare  presuntuoso da parte mia farvi leggere certe frasi, ma posso assicurarvi che non è questo lo scopo, perchè questa è una ricetta davvero fine e particolare, da preparare per occasioni speciali!
 Io cucino per la mia famiglia, con un marito ed un figlio dai gusti esigenti ed una mamma che comunque non è abituata a certe modernità, legata alla tradizione, anche se si adatta, ma mi capita di capire che il suo è solo adattamento (non si lamenta mai), così come è evidente che, al contrario, ciò che sta mangiando lo gradisce a dismisura e questo,  è uno di quei casi!
Eppure, non c'è stata una sola ricetta, di quelle che Maurizio fino ad ora mi ha proposto o che abbiamo elaborato insieme, che non sia stata un vero successo tra i miei "commensali" .
Conoscendo i miei polli, non sempre svelo subito cosa c'è in quella ricetta, a volte mento.... sapendo di mentire..... ma per una giusta causa ! Se dico la verità in quel momento, pur non conoscendo il gusto, si tirerebbero indietro per partito preso, così.... senza un perchè. Il "non mi piace..." senza sapere, è una cosa che proprio non mi va giù. Allora, un piccolo peccato veniale ci può stare, tanto lo so che dopo il primo assaggio, si sentono le due paroline magiche "che buono...!!!" ed è a quel punto, che svelo i "segreti dello Chef " !!!

E ora seguitemi che svelo anche a voi:


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INGREDIENTI

- Per gli involtini:
300 gr di fettine manzo per involtini 
mezzo radicchio
15 noci circa
50 gr circa di parmigiano a pezzetti (aggiunto di gusto mio )
olio evo q.b.
aceto balsamico q.b.

- Per la vellutata di mais:
1 barattolo  di mais 
1 cipolla
1 bicchiere abbondante di acqua 
olio evo
sale q.b.

- Per completare il piatto:
100 gr di riso basmati 


PROCEDIMENTO
intanto sgusciamo le noci e mettiamole in un tritatutto con i pezzetti di parmigiano ed un cucchiaio di olio evo......


Tritiamo completamente  ......

Tagliamo il radicchio a julienne.

Stendiamo le fettine di manzo 


e mettiamo sopra, prima il radicchio a julienne e poi un pò di trito di noci e parmigiano...

Formiamo l'involtino chiudendolo bene e cercando di non far uscire il condimento 


Formiamo tutti gli involtini nello stesso modo di cui sopra

Rosoliamo gli involtini in poco olio evo, su tutti i lati



Togliamo l'olio in eccesso dalla padella, saliamo e pepiamo a piacere e sfumiamo con aceto balsamico (ho fatto ad occhio)




Facciamo colorare gli involtini con il balsamico ......

e finiamo la cottura, a fuoco medio,  coprendo la padella (gli involtini devono essere serviti caldi, quindi regolatevi oppure riscaldateli al momento)

A parte facciamo la vellutata di mais: facciamo soffriggere la cipolla in olio evo - aggiungiamo il mais,  sgocciolato, saliamo e saltiamo per qualche minuto - versiamo l'acqua e facciamo cuocere per circa 30 minuti a fuoco medio, controllando di tanto in tanto.
A cottura ultimata, con un minipimer , facciamo la vellutata, quindi frulliamo fino ad ottenere una crema molto liscia.

Cuociamo il riso, semplicemente in acqua salata.

Ora possiamo servire .....
facciamo uno strato sul fondo del piatto (letto) con la vellutata, mettiamo un pò di riso e gli involtini già aperti nel senso della lunghezza. 
Serviamo così !!!




Era la prima volta che facevo la vellutata di mais. Appena al palato mi arrivò un boccone completo di tutto, non riuscivo a credere alla bontà di ciò che stavo mangiando. Avevo assaggiato man mano, ma separatamente e già tutto mi piaceva tanto. Fu il boccone a sorprendermi, quel boccone completo che fece si che mio figlio mi chiese altra "cremina" (così la chimaò lui) per finire i suoi involtini, che mia madre non faceva altro che ripetermi quanto fosse buono quel tutto e che Sandro non si fece pregare, visto che lui è un pò restio a mangiare le vellutate.

Io non devo convincervi, sono io che azzardo di solito e questo è uno di quegli azzardi che fanno fare un gran figurone a tavola !!!!


Baci a tutti, Enza!!!